He. Old Stories.1

Mi sveglia il mal di testa. Ogni giorno alle 10 del mattino. Non importa a che ora sia tornato a casa, né la quantità di alcool che ho ingerito. Il mal di testa è talmente lancinante che riesce a trasformare i miei sogni in incubi, a spaventarmi, a farmi svegliare. 
Ho trovato il mio equilibrio. Il mio orologio biologico lo ha accettato, il mio fegato un po' meno. Per adesso sto bene.
La tenda non la prendo più. Una volta mi accampavo con più facilità, adesso pretendo con più facilità. Dopo tutto fra poco compio 33 anni. 
Nella mia vita ho concluso poco, ma non lo voglio ammettere. 

Bere, drogarmi, scopare, lavorare poco, ascoltare musica, imitare qualcuno di irraggiungibile, uscire tutte le notti, viaggiare.

I miei bisogni principali sono riassunti nella riga superiore.

A volte ho mentito perché volevo ottenere di più. Io dico sempre che ci sono riuscito. Mento a me stesso, lo so, ma ormai non ci faccio più molto caso. Chi vive fra le menzogne non riesce più a distinguere la realtà. La verità viene calpestata. Le bugie fanno bene all'anima. Ci fanno vivere in uno status di comunione fra i nostri desideri e le aspettative altrui.

In realtà, io volevo veramente scoparmela. Si, davvero. Perché lei era giovanissima, era intelligente, sicuramente più di me. Lei lo sapeva e cercava di affascinarmi ancora di più. Povera illusa. Io non mi sarei mai innamorato di lei se non mi avesse assicurato amore eterno, qualche scappatella di tanto in tanto e una vita da mantenuto. Le dissi che volevo dei bambini, le dissi che mi sentivo pronto per una storia seria. 
Lei no. La sua vita era appena iniziata, non voleva sprecarsi. Era innamorata, ma non tanto stupida. 
Quando ho capito che non l'avrei mai avuta, l'ho umiliata, l'ho gettata via. In genere si fa così. Poi cedono sempre. Specialmente quando sono giovani, quando sono ragazzine viziate. 

Non è ritornata. Ha ripreso in mano la sua vita, che forse non devo aver poi sconvolto così tanto.
 Dopo un paio di mesi l'ho vista felice, l'ho invidiata e l'ho molestata con telefonate anonime e messaggi equivoci. Forse le bruciava ancora, forse mi pensava, ma era troppo fedele e non lo seppi mai.

Oggi vedo sempre le stesse persone, mi ubriaco nelle discoteche, vado ai concerti, molesto qualcuno, cerco sempre qualche amica facile.
A volte, la sera, quando vorrei compagnia, quando vorrei non riempire un solo bicchiere, acquisto un'anima per un paio d'ore. 
Mi svuota e mi riempie. Ne sono orgoglioso. Non ho mai dato un gran valore alla vita altrui. 

Forse lei l'aveva capito. Forse con lei sarebbe cambiato tutto.

Ma è troppo fedele e non lo sapremo mai.

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