Il locale




Dai, prendiamone un altro.
Non mi sembra il caso. 
Ti rendi conto che stai prendendo un impegno insieme a me?
Sì, sono lucida abbastanza.
Cioè, un nostro impegno, mio e tuo.
Sottolinei sempre le solite scemenze.
Ci vuole un altro... -attira l'attenzione, indicando qualcosa sul tavolo- Scusa, potresti un attimo...

Mi piacerebbe poter scegliere qualcosa, essere parte attiva.
Con quella miseria che stiamo mettendo, ne dubito. Però, visto che sei tu, magari ti ascoltano.
Non voglio mica scegliere il colore, l'arredamento o il personale...
Ahahh, come no
Ammetto che non mi dispiacerebbe, sopratutto l'arredamento. Ma almeno, non so, conoscere i fornitori, vedere come lavorano, ispezionare di tanto in tanto...
Al massimo, potranno dare il tuo nome a qualche piatto o a qualche cocktail.
La Claire salad: seghe mentali, tristezza e desolazione. Condimento a scelta: compassione o ansia. 
Un ottimo inizio imprenditoriale, brindiamo!
Ormai non mi redarguisci più... Sono trascorsi i tempi in cui, soave, ti ergevi a mio paladino, approfittando della mia cosmica negatività, per sciorinare complimenti assortiti.
Cosa cambierebbe? Davvero, dimmi cosa cambierebbe? Smetteresti di pensarla così? Ti guarderesti attraverso i miei occhi? Ho perso le speranze.
Anch'io. Prosit!



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