Delle trascorse gentilezze e dell'ingratitudine
Una grande mano mi cinge il fianco.
L'altra mi carezza il viso.
La tenerezza
sigillo con un bacio,
rubando il suo odore.
Sovrana ingratitudine
ottenebra la luce dei ricordi.
Fradici di grida ed insolenze,
i ricordi, insozzati,
trascorrono.
Sono l'ingratitudine,
la miseria dell'animo,
l'egoismo.
Insidiano la felicità,
guastano i vincoli,
deresponsabilizzano.
Soffocati dall'urlio
e dalle profuse lamentele,
i sinceri ed onesti e puri
slanci vitali
di autentico amore
perdono importanza.
Si distrugge
con il veleno dell'egolatria
il ricordo di
trascorse gentilezze.
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