Chiama felice chi sa dare misura alla sua vita


Argo. Dopo dieci anni di assenza, fa ritorno in patria, vittorioso, Agamennone, il re degli Argivi. Viene accolto con entusiasmo dal coro dei vecchi e dalla spudorata moglie che, con finto giubilo, lo convince a compiere un atto di ubris, di vanità, di superbia. Invano, il re oppone sagge considerazioni che, se non hanno, di certo, impietosito, Clitemnestra, hanno, di sicuro, segnato il mio cuore. 
Durante la rappresentazione -a cura dell'INDA di Siracusa- in molti hanno applaudito le strepitose interpreti di Cassandra e Clitemnestra. 
E pur avendole anch'io trovate di eccezionale bravura, ho dovuto, necessariamente, fermarmi, riflettere, rubare, immergermi nelle parole equilibrate di Agamennone. Nella sua stanchezza guerriera. Nella prudenza che solo anni di sanguinose battaglie possono insegnare. 


AGAMENNONE

(...)La Vendetta, disperata, sopravvive,là dove Troia agonizza sulla cenere,che ancora fuma, dall'impura ricchezza. (...)
Per questo, per questo ringrazio gli dei!Tu, del resto, hai parlato bene: ed iocon tutto il cuore approvo il tuo pensiero.Son ben pochi gli uomini disposti a onoraresenza invidia un amico che ha fatto fortuna.Quando il rancore è entrato dentro un'anima, chi ne è colpito ha un doppio dolore, quello di sentire il peso del proprio male,e quello di vedersi davanti il bene altrui. Ma ora lasciatemi entrare nella mia casa,voglio ringraziarvi gli dei, che m'hanno portatotanto lontano, e mi hanno ora ricondotto qui.La Vittoria, che ho al fianco, mi accompagni. (...)


Mia sposa, custode del mio focolare,tanto io fui assente e tanto tu ora parli!Basta: se pure ci toccano delle lodi, io soche sono gli altri che ce le devono fare.E non circondarmi di questo femminile splendore,non accogliermi, come un barbaro, in ginocchio,urlando, non tappezzarmi la strada di porpora- che fa nascere invidia: solo gli deisi trattano in questo modo. Io sono un uomo,e non passerei su questa stoffa senza timore.Voglio essere accolto come un uomo, non come dio.Non dimentico che stoffe preziose e stracci son cose diverse: bisogna saper distinguere!Chiama felice chi sa dare misura alla sua vita.No, non posso fare ciò che dici senza timore.


Orestea
Agamennone
Eschilo
458 a.C.
Grandi Dionisie
Atene




 Sono ben pochi gli uomini disposti a onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna.




Quando il rancore è entrato dentro un'anima, chi ne è colpito ha un doppio dolore: quello di sentire il peso del proprio male, e quello di vedersi davanti il bene altrui.

 Se pure ci toccano delle lodi, io so che sono gli altri che ce le devono fare.

Non tappezzarmi la strada di porpora, che fa nascere invidia.

 Voglio essere accolto come un uomo, non come dio.


Chiama felice chi sa dare misura alla sua vita.

Agamennone
Teatro greco di Siracusa
11 giugno 2014 




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