Dracaena



La conquista di un nuovo giorno. Che noia.

Incespicare fra le parole, quando si è imbarazzati. Non trascurare alcuna voragine del manto stradale, in auto et pedibus calcantibus, specialmente dopo forti piogge. Schiaffeggiarsi col pensiero, sollevando quei cinque chilogrammi in più.
Contare tutte le monetine, non raggiungere la cifra per pochi centesimi. Infine, porgere, come sempre, il bancomat o il centone appena ritirato dal bancomat, ché le mezze misure mai. Imbarazzarsi, ancora, se il commerciante, ovviamente di sesso maschile, "fa una carezza" ridimensionando la cifra dovuta. Insistere. Fingere di aver ceduto. Ritornare, senza indugio, con la somma mancante, dopo aver elemosinato un cambio in spiccioli per i successivi dieci esercizi commerciali.
Insieme ad Ansia e Stanchezza, sdraiarsi sulle sedie del Signor Cipriani e chiedere del solito, allontanando, con un gesto teatrale e macabro, l'impertinente colombo che passeggia sul bordo del tavolo.

Poi, rientrare, satolli, e rimbambirsi dinanzi un tronchetto della felicità.

Godere della solerzia con cui il fattorino si premura di sollevarlo senza sgualcire la velina colorata. Accoglierlo con una matita in testa ma, fortunatamente, in condizioni presentabili. Imbarazzarsi, parte terza, al momento di dare la cosiddetta mancia - a lezione di stile da Jessica Beatrice Fletcher, si dedica un'intera sessione allo studio delle generose regalie che la deliziosa scrittrice, al suo arrivo, elargisce al personale dell'albergo- senza sembrare una cafoncella o un'avara. Leggere il biglietto.

Mi hai assegnato due compiti. 1) Non telefonarti. 2) Non vederti. C'è ancora un terzo compito: non pensarti. Ma questo, tu non me l'hai affidato.

Piangere. Emozionarsi. Piangere ancora, perché si vorrebbe ma non si può rispondere.

Elucubrazioni interne per dissipare l'annoso problema: Accettare è già una risposta. E' una persona intelligente, ha citato Sklovskij, non può equivocare una risposta cortese. Dire grazie non può insinuare la tua disponibilità a frequentarsi nuovamente. La cortesia è il lasciapassare dello stolto. Dove l'hai sentito dire? L'ho inventato adesso. 

Il problema è capirsi. Oppure nessuno può capire nessuno. Ogni merlo crede d'aver messo nel fischio un significato fondamentale per lui, ma che solo lui intende; l'altro gli ribatte qualcosa che non ha relazione con quello che lui ha detto; è un dialogo fra sordi, una conversazione senza capo né coda. Ma i dialoghi umani sono forse qualcosa di diverso?
Non si può dialogare e non si può ignorare un gesto che ci ha resi felici. Allora, si scrive, perché certi di esser letti.

Grazie.


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