Oggi, ossia una fra le tante giornate colme di singolari eventi.
Stazione ferroviaria
Acireale-Catania
Catania-Acireale
-Donna, 50
anni circa, smemorata viaggiatrice. Pretende, a blocco porte inserito, di
scendere dal vagone per recuperare gli occhiali da vista lasciati in auto. Il
capotreno ha, ormai, dato il segnale di via.
-Un ragazzo,
deficiente, siede sul marciapiede con le gambe distese sulle rotaie del binario
3. La voce metallica annuncia l’arrivo al binario 3 del treno proveniente da
Messina e diretto a Siracusa. Due ragazze, squilibrate, nonostante l’annuncio,
vanno a sedersi accanto al demente nella medesima posizione. All’intervento,
peraltro contenuto, di un ferroviere preoccupato, rispondono con un sorriso
ebete che istiga alla violenza fisica.
-Dopo aver
superato la stazione di Cannizzaro, il treno si ferma in galleria per
consentire il transito di un altro convoglio in direzione opposta (sì,
Trenitalia, nonostante le frecce supersoniche, non ha ancora ultimato il doppio
binario. Moretti, noi, passeggeri di serie Z, ti disprezziamo!).
Questa
donna, (le ho scattato una foto, ma devo ancora decidere se pubblicarla o meno.)
comincia ad
agitarsi. Si alza e, con gli occhi pieni di terrore, si aggira nervosamente per
il vagone. Raggiunge tutti i finestrini e cerca di vedere nell’oscurità, spera
nella luce in fondo al tunnel.
Chiama il
capotreno donna, le chiede quanto tempo manca, confida a voce alta di soffrire
di claustrofobia. Costringe le rosse mani a stritolare la borsa e qualche
foglio. E’ disperata.
Solo dopo
aver superato il buio, aperto il finestrino e salutato qualche albero, si è
sedata e seduta.
Confidenze
A.-Mi dispiace tanto per te. Ma, se come
dici, non si è ancora rassegnato, chissà quante belle sorprese ti avrà fatto.
Chissà quanti mazzi di fiori avrà lasciato dietro la tua porta.
Claire -Mia cara, mi duole ammetterlo, ma
di questi tempi, aprendo la porta, posso solo trovare le “tazzamite” (i gechi).
Demenza senile alle Poste Italiane
Donna
anziana random “Signorina, guardi che prima di lei c’ero io.”
Claire “Mi
scusi, lei che numero ha?”
D.A.R. “A
lei non interessa”
C. “Ha
ragione, quindi passo io”
D.A.R. “Maleducata”
C. “Guardi,
nessuno, in quasi 22 anni, si è mai rivolto a me con questo termine. Ai miei
tempi gli anziani erano persone gentili, garbate ed educate. Questa nuova
generazione di vecchi è davvero prepotente! Che vergogna!”
Dopo una
serie imprecisata di litigi con altri utenti, la signora si è accorta di aver
preso il numero per lo sportello sbagliato.
Segreteria universitaria
Attendo il
mio turno, leggendo. Fuori corso in
Economia si siede accanto a me.
FCE: Stai
aspettando per economia?
Claire: No.
FCE: Allora
per cosa?
C:
Giurisprudenza
FCE: Allora
tu sei avvocato.
C: No.
FCE: Allora
che fai?
C: Leggo e aspetto.
Di solito,
sono una persona taciturna. Gli avvenimenti insoliti, però, cominciano a
moltiplicarsi di giorno in giorno, irritandomi. L’insofferenza mi rende
loquace.
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